IL RAPTUS DELLE SARDINE


Antonio Dovico – L’irruzione improvvisa sulla scena socio/politica italiana del fenomeno “sardine”, mi ha ispirato il titolo  dell’articolo che mi accingo a scrivere. Letture sporadiche sull’argomento non erano sufficienti per farmi un’idea precisa sul portentoso amo magico adoperato da Mattia Santori.  Quale esca misteriosa aveva scoperto, per abboccarvi in massa sardine vive, fitte come quelle in scatola? Per non fare galoppare la mia fantasia verso la direzione sbagliata, ho letto sulla rete l’orientamento politico del magico Santori. Purtroppo il mio timore era fondato; il suo cuore batte a sinistra, se è vero che mira al dialogo col centro sinistra. Che scoperta! Se gli stava sulle scatole Matteo Salvini, non era già chiaro il suo orientamento? La posizione di Matteo, dominante nei sondaggi, allarma tutto l’intricato bosco della sinistra; cespugli e anonimi simpatizzanti inclusi.
Mi domando se proprio era necessario il soccorso delle sardine alla sinistra, dopo quello dei grillini, che da nemici dichiarati si sono tramutati in fedeli alleati. Una babilonia di “diritti” presunti da rivendicare, poco importa se vitali, naturali ed equamente vantaggiosi per le parti in causa. Per reclamarli si  invoca la libertà della persona di comportarsi secondo la propria coscienza, e non perché imposto da una qualsivoglia legge, reputata liberticida. Condurre la propria vita come più  pare e piace, ad alcuni appare un diritto naturale, e rifiutare di concederlo, sarebbe un sopruso odioso. Sulla base di questo presupposto giudicano obbrobriosa la dittatura di destra che secondo gli innamorati della propria democrazia liberale, Salvini vorrebbe imporre. Non sono il suo avvocato difensore e neppure suo simpatizzante, penso in piena libertà di pensiero, corroborata da più di settant’anni di vita vissuta da sentinella”, e sfido chiunque a smentire con argomenti sonanti che la democrazia per l’Italia non  è stato un bene, ma una iattura.
 Giustiziato il “mostro” Mussolini col massimo scrupolo dovuto al proprio simile (!), essendo io già in età scolare, e  con un naturale spiccato senso di osservazione notevole, non parlo per sentito dire, ma attingendo al bagaglio dei ricordi. Il primo referendum: MONARCHIA – REPUBBLICA (nata truccata(?), Indovina da chi). Segue LA COSTITUZIONE, per la cui stesura erano presenti uomini di alto valore morale, inclini a fare prevalere l’interesse dello Stato su quello del partito d’appartenenza. Unità d’intenti ammirevole, che non durò a lungo. Purtroppo. Con De Gasperi Presidente del Consiglio, l’Italia rialzò la testa, iniziando la risalita. Comprensibilmente, man mano che si usciva dal guado, in alcuni “tipi” si risvegliavano appetiti di potere, i quali  precorrevano la competizione elettorale. Per vincere bisognava dare, o almeno promettere di dare. Del proprio? Quando mai! Dello stato “babbo”! Il lettore siciliano capisce il perché della virgolette. Il lettore nazionale scaltro, per contro, capisce che la tanto decantata democrazia se la possono tenere cara i Paesi nordici, per la nostra Italia è stata passerella di pluri trafficanti della peggiore specie. Aspettiamoli più avanti quelli che vagheggiano la CRESCITA. E’ certa solo quella che riguarda il debito pubblico. Ringraziamo gli onorevolissimi che ce l’hanno confezionata.
Lo spauracchio del fascista Salvini ha provocato il “Raptus delle sardine”. Si salvi chi può dal concentrato di antifascismo d e m o c r a t i c o!
Antonio Dovico – 23/12/2019
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